sabato 24 maggio 2008

LA VOLPE, IL CANE E IL GALLO.

Il cane e il gallo, fatta amicizia, viaggiavano insieme; li sorprese la notte ( mentre viaggiavano, furon colti dalle tenebre ) : andarono in un luogo selvoso ( andarono in una foresta, in un bosco ), e il gallo montò sopra un albero e s'adagiò ( s'accovacciò a proprio agio, cioè comodamente, tra i rami ); il cane sotto, nel cavo ( si sdraiò nella cavità del tronco. Si ricordi che nella parte inferiore delle piante annose si formano grosse buche e larghe aperture, che son palese testimonianza della veccchiezza dell'albero.) del troco stesso, prese sonno si addormentò. Già finiva la notte, l'alba sopraggiungeva, quando ( intendi : allora) il gallo, secondo il suo costume ( come è solito far tutte le mattine ), cominciò con gran voce a cantare. La volpe, a sentir ciò, desiderosa di mangiarselo, venne; e fermatosi sotto all'albero, gli gridò: - Oh tu sei pur l'egregio ( intendi: sei un animale che, per le tue doti, ti distingui tra gli altri ) animale ed utile agli uomini! Deh, scendi che possiamo cantare qui insieme il canto del mattino e godercela.
Ma il gallo rispose: - Fatti, amica, costà sotto alla radice dell'albero, e chiama il mio portinaio.
La volpe andò per chiamarlo; e il cane, sbalzando fuori di botto, la sbranò.

NiccolòTommaseo.

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