martedì 27 aprile 2010

Consummatum est.

Si dice così spesso, anche scherzosamente, per intendere che tutto ormai è finito.
L'origine della frase non è scherzosa, anzi è tragica.
Le parole consummatum est (tutto è compiuto), furono le ultime pronunciate da Gesù sulla croce, come si legge nel Vangelo di San Giovanni (XIX,30). Tutto aveva patito per la redenzione del genere umano; e gli scherni e le percosse e gli sputi e la condanna infamante e il tradimento di Giuda e l'abbandono di Pietro; poi, quando fu per morire, pronunciò la frase straziante.

lunedì 26 aprile 2010

Raffaello.

.

L'estasi di Santa Cecilia.

( Foto Alinari)

sabato 17 aprile 2010

Venafro...



Un suggestivo scorcio del vicolo Parasacco ovvero : I' vic' r' Parasacc'.

Si ringrazia Mario Simeone alias : Mariucc' i' buarbier' .

giovedì 15 aprile 2010

Fare il tifo.

Nel linguaggio sportivo si dice fare il tifo per un corridore, per un calciatore, per un nuotatore, per un podista e significa augurargli fortuna, augurargliela con tutta l'anima, quasi con la febbre addosso: e si dice fare il tifo appunto perchè il tifo produce febbri altissime.
La frase è uscita poi dal ristretto linguaggio dello sport; e si usa anche a proposito di concorsi, di gare d'ogni genere. Brutta frase ( brutto anche l'aggettivo tifoso): oltre tutto, in buon italiano, non si dice "fare", di una malattia; si dice "ho avuto il morbillo, l'influenza ecc.",non ho fatto:

Carducci, Giosue...



(Valdicastello 1835 - Bologna1907 ) Scittore e poeta. Premio Nobel ( 1906) per la letteratura.

lunedì 5 aprile 2010

Castore e Polluce...

che i greci chiamarono anche Tindaridi, essendo nati da Tindaro, re di Sparta, e di Leda, nobile donna dell'Etolia, furono giovani bellissimi, avvezzi alle fatiche, abili alle armi, noti a tutti per la grandezza dell'animo e la fortezza del corpo. Polluce acquistò molta fama combattendo col cesto, nel quale nessuno gli fu pari in quel tempo; Castore addivenne celebre domatore di cavalli. Avendo i pirati reso difficile alla navigazione l'arcipelago, con poche navi li inseguirono e li uccisero; così ebbero a comune, oltre la fama del circo, anche la gloria delle armi. Si dice che i due fratelli fossero coetanei di Giasone, e con lui partissero pieni di audacia per la Colchide per impadronirsi del vello d'oro. Ma la navigazione non fu a quei forti molto propizia. Infatti, essendo partiti dal porto di Iolco, città della Tessaglia, una grande tempesta si levò d'improvviso, e già era sul punto di affondare la bella nave, quando apparve una lucida fiammella, simile a piccola stella, la quale, discendenndo dal cielo, si fermò sulla testa dei due fratelli, e nello stesso tempo tornò il cielo sereno. Allora tutti salutarono gli amici dei naviganti, come i signori e i dominatori del mare. Compiute molte nobili imprese, dopo la morte, da uomini furono fatti dei, e, collocati nel cielo, formarono la luminosa costellazione dei gemelli.

giovedì 1 aprile 2010



Precetto pasquale della Ass.ne Carabinieri nucleo volontariato e protezione civile di Venafro ( IS ) tenutosi il giorno 21.03.2010 presso la chiesa della frazione di Ceppagna.
Si ringrazia il Presidente della Ass.ne nella persona del Sig. Nicandro Biasiello per la gentile concessione della foto.