venerdì 26 settembre 2008

Un saggio di lirica olandese: "Le nozze d'oro".

Nello stesso villaggio
Eran cresciuti
Fanciulli insieme. Insieme a celebrare
Oggi le nozze d'oro eran seduti.

Veniano i lor parenti
Vestiti a festa;
Della sposa i fratelli, e una sorella
Vecchia di lui, la sola che gli resta.

Poi ch'ebbe i capei bianchi
Accarezzati,
Disse a sua moglie:- Il giorno delle nozze
Li avevamo anche allora incipriati.-

Un sorriso alla vecchia
Il labbro sfiora;
E disse lui: - Passarono tanti anni:
Oh come mai te ne ricordi ancora?-

A mensa il chiacchierio
Si confondea
Misto coi canti; ella cantò la vecchia
Canzone sua, la sola che sapea.

A lui spuntò una lagrima,
Sorrise appena,
E alla bimba pensò, ch'ella solea
Addormentar con quella cantilena!

Era l'unica figlia;
Ella fioriva
Rigogliosa di vita. E' tanto tempo,
Ma pur gli sembra di vederla viva.

Gli sedea sui ginocchi
Il suo tesoro,
E con l'anello suo giocar solea,
Solea giocar con la catena d'oro.

E la madre dicea
Ch'egli aveva torto
A guastarla così con le carezze.
Venne la febbre; e il suo tesoro è morto.

I suoi balocchi allora
E i suoi vestiti,
Le sue scarpette usate e la sua bambola
Furon raccolti insieme e custoditi.

La sua fossa di fiori
Hanno coperta;
Posta han la croce; e son rimasti soli,
E la casa restò muta e deserta.

E tanto e tanto omai
Tempo è passato,
E altre croci di legno il cimitero
Sulle tombe dei bimbi han popolato.

Passaar le nozze d'oro;
Alle lor case
Son gli ospiti tornati; ed ella sola
Col suo vecchio marito ivi rimase.

Trascorsero cinquanta
Anni, ed è sola!
A che pensa il buon vecchio? ella a che pensa?
Nè l'un nè l'altra non dicea parola.


Rosalia Loveling

Trad. di Leopoldo Bizio.

lunedì 22 settembre 2008

20 di Settembre...

Centra

dell'anno 2004. Quaranta anni di matrimonio. Agriturismo Colle Panetta, in quel di Carovilli.
E' lì che venni a conoscenza della esistenza della magnifica quanto stupenda pubblicazione "MONDO CONTADINO D'ALTRI TEMPI I costumi del Molise" scritta dalla prof.ssa Ada Trombetta di Campobasso, cui vanno le congratulazioni per l'opera veramente interessante dal punto di vista non solo storico ma anche per dovizia di materiale fotografico ivi prodotto. Grande la "sorpresa" nell'imbattermi in tale opera, posata su di un leggio, all'ingresso dell'agriturismo, un pò squinternata, a disposizione di chi volesse sfogliarla. Grande la "sorpresa" dicevo,
tanto da darne partecipazione ai miei figli che a mia insaputa, vista forse la mia intensa partecipazione emotiva, tempo dopo, inaspettatamente, come fulmine a ciel sereno,
mi regalarono un pacco contenente una fiammante copia del libro.
Orbene, essendo titolare di un modesto blog a nome di (benignomigliarino.it) ho chiesto telefonicamente il permesso all'autore dell'opera, prof.ssa Ada Trombetta che ringrazio veramente di cuore, per aver raccolto la mia richiesta - desiderio, di pubblicare qualche foto.
Grazie ancora gentilissima prof.ssa e cordiali saluti.

Trivento, Acquerello monocromo di G. Milani e R. Aloja, fine '700.



CERCEMAGGIORE, dopo la cerimonia nuziale, 1929.



Bojano, Approccio amoroso, 1938.




Roccamandolfi, Abiti di fine'800 fotografati nel 1940.




Acquerelli monocromi di Berotti e Santucci del 1798. Riguardano Carovilli nelle foto in alto e Civitavecchia (oggi) Duronia nelle foto in basso. Gli abiti sono visti anche con le figure da dietro.


Campobasso, Abito di fine '800.


domenica 14 settembre 2008

NEL TESTO DELLA...

mascherata intitolata "La Follia" il cui debutto avvenne nel 1928, si legge ... " qua i lèmuri a frotte/nell'orrida notte dovranno sparir...". Cosa sono questi lèmuri?
Dal latino Lèmures, secondo la cultura romana, la parola indicava una delle ricorrenze festive dette Lèmuria. Detta ricorrenza cadeva nei giorni 9,11,13 del mese di maggio ( in questi tre giorni di festa, i templi restavano chiusi, proibite le nozze) e consisteva in sacrifici espiatori per liberare la casa dagli spettri cattivi. Questi erano le anime dei defunti buoni e cattivi. I buoni erano venerati nella stessa casa col nome di Lares; i cattivi dicevansi Larvae, e andavano errando di notte, come spettri luminosi, per quelle stanze che abitarono da vivi.

martedì 2 settembre 2008

ARGUZIE E MOTTI CELEBRI.

Mentre in mezzo al foro si portava a seppellire un morto, gli si avvicinò un buffone, e gli sussurrò qualche cosa nell' orecchio. Interrogato da quelli che erano presenti che cosa gli avesse detto: - Gli ho
detto - rispose- che annunzi ad Augusto che nulla di quello che egli morendo ha lasciato in testamento alla plebe è stato pagato dal suo successore Tiberio. - Questi, udita tal cosa, comandò fosse il buffone portato al supplizio, affinchè egli stesso in persona portasse la notizia ad Augusto.

***

Filippo, re dei macedoni, essendo stato scelto come giudice tra due birbaccioni, udita la causa, pronunziò che l'uno fuggisse dalla Macedonia, l'altro subito lo seguisse. In tal modo mandò in esilio l'uno e l'altro.

***

Cicerone, avendo veduto il suo genero Lentulo di piccola statura al cui fianco era attaccata una spada lunghissima: - Chi - disse - ha legato il mio genero alla spada? Infatti sembrava che l'uomo fosse legato alla spada, non la spada all'uomo.

***

Un Pitagoreo aveva comprato da un calzolaio un paio di scarpe a debito. Dopo qualche tempo andò alla bottega per pagare. Avendola trovata chiusa e avendo lungamente picchiato, vi fu chi disse :- Perchè perdi inutilmente la tua opera? Il calzolaio che cerchi è morto e già sepolto. Il filosofo riportò a casa i tre o quattro denari che aveva portato seco. Dipoi quasi rimproverando a sè stesso la tacita compiacenza di non pagare, seco disse: - Quel calzolaio per te non è morto, ma vive. Rendigli dunque quello che gli devi. - Ritornò alla stessa bottega, e, attraverso la serratura, gettò i quattro denari. Ciò fatto, ritornò a casa contento.