giovedì 5 maggio 2011

Villa Glori.


Villa sui Monti Parioli in Roma.Il 23 ottobre 1867, un drappello di c. 70 giovani al comando di Enrico e Giovanni Cairoli, venne qui a conflitto, con le truppe pontificie in un tentativo di impadronirsi di Roma: l'episodio, in cui E. Cairoli trovò la morte, fu celebrato da C. Pascarella nella collana di sonetti romaneschi intitolata Villa Glori (1866).

lunedì 25 aprile 2011

M E N T A N A.


Cittadina della Sabina in prov. di Roma. Nel 1867 G. Garibaldi, indottovi dall'incerto contegno del Rottazzi, tentò di occupare Roma con circa 5000 volontari, ma, sconfitto dai pontifici e dai francesi armati dei nuovi fucili a ripetizione chassepots, ripassò il confine e fu disarmato dalle truppe regolari italiane.

giovedì 14 aprile 2011

Ambulanza italiana...


a Villa Torlonia il 20 settembre 1870.La nobile famiglia dei Torlonia originaria dell'Avernia (fine secolo XVII), si stabilisce a Roma nel 1750; principali rappresentanti: Giovanni ( 1755-1829 banchiere a Roma, creato principe di Civitella Cesi; Alessandro (1800-86) che fece prosciugare il lago Fucino.

mercoledì 13 aprile 2011

Vittorio Emanuele II...


inaugura una sessione del Parlamento italiano a Roma.

La breccia di...

Porta Pia fu fotografata il 20 settembre del 1870.

lunedì 28 marzo 2011

La breccia di Porta Pia



Porta Pia, Una delle porte di Roma, costruita nel 1559 da Michelangelo per incarico di papa Pio VI, all'ingresso di via Nomentana, nelle mure Aureliane. Attraverso una breccia aperta nei pressi di essa, il 20 settembre 1870 le truppe italiane entrarono in Roma.

giovedì 24 marzo 2011

Piazza Garibaldi...



...ma non credo che si chiamasse così questo largo. C'è un po' di confusione. Resta sempre però, uno scorcio della nostra città, una Venafro, di quarant'anni fa?

sabato 19 marzo 2011

Fare la spola.

" Il Tale lavora a Milano, ma ha la famiglia a Pavia, sicchè fa la spola ogni giorno".
Tante volte abbiamo sentito discorsi simili. Perchè si dice così?
E' un riferimento all'arte del tessitore. La spola è quell'arnese a forma di navicella che passa rapidamente dall'una all'altra parte del telaio: la persona che va continuamente da un luogo all'altro, è paragonata, appunto, alla spola.

venerdì 18 marzo 2011

Correva l'anno 1950...



...e tutti questi venafrani vennero immortalati con questa foto durante una pausa lavorativa riguardante il rimboschimento di monte Santa Croce.Buona visione.

giovedì 17 marzo 2011

Carnevale 1974...



... dal 1974 ad oggi sono trascorsi ben 37 anni. Il testo fu scritto dal compianto Giovanni Atella e musicato dal sottoscritto. La mascherata fu intitolata Vino e Austerità. Ho voluto espressamente proporla su questo Blog per ricordare un pò della nostra storia.

Benigno Migliarino.

martedì 15 marzo 2011

Guardate questa foto...



è del marzo del 1944. Osservate lo spigolo in basso a destra della foto.
Ritrae uno squarcio, una larga e profonda spaccatura fatta dai tedeschi per far crollare la casa ( come quella di rimpetto). Se non fosse corso un coraggioso venafrano certo Antonino Andreozzi per disinnescare la carica di dinamite anche questo palazzo avrebbe fatto la stessa fine come quello dirimpetto. Il palazzo in questione è dove si trovala rivendita di tabacchi di Porta nuova.

lunedì 14 marzo 2011



Di quanti anni ci porta indietro questa foto?


Ippocrate diceva che: "

...acuti morbi in quatuordecim diebus judicantur".

Vale a dire che le malattie acute si risolvono in quattordici giorni.

domenica 13 marzo 2011

Carnevale del 1973.



Non ha bisogno di commenti. Questa foto parla da sola.

sabato 12 marzo 2011

Un motto latino.

Dormir sei ore è abbastanza tanto per il giovane quanto per il vecchio: appena al pigro concediamo sette ore, a nessuno otto.

( SCUOLA SALERNITANA).

giovedì 10 marzo 2011

Una foto antica di Venafro...



che ritrae un affollato corso Lucenteforte, la Cattedrale, piazza Porta Nuova, La P'scara. Ci sono anche due bandiere. Qualcuno sa di quale anno si tratta?

domenica 6 marzo 2011

Sol', sol'sant'...

Dopo aver piovuto tanto in questi giorni, oggi un pò di tregua e un pò di sole mi hanno fatto ricordare un proverbio paesano di tanto tempo fa. Eccolo : Sol', sol' sant'. R'ncalla a tutt' quant'. 'Ncalla prima a me e ra può a chi t'para a te!

Sole, sole santo. Riscalda tutti quanti.
Riscalda prima me e poi chi vuoi te!.

sabato 26 febbraio 2011

Maratona.

E' nota la vittoria che i Greci, inferiori di numero, riportarono sui Persiani a Maratona ( 490 avanti Cristo ). I notabili di Atene aspettavano ansiosi di conoscere l'esito della battaglia, quando apparve un soldato coperto di sangue e di polvere. Questi gridò: - La vittoria è nostra! -
Ed esausto per la fatica cadde morto.
In memoria di questo eroico soldato, nel 1896 in Grecia fu istituita una corsa podistica uguale per la lunghezza a quella fatta da quel soldato tanti secoli prima.
Oggi si dice maratona una cosa lunga e faticosa.

Dal libro Perchè si dice così di D. Provenzal.

lunedì 21 febbraio 2011

Balnea,vina...

...Venus corrumpsunt corpora nostra, sed vitam faciunt balnea, vina, Venus.

I bagni, il vino, Venere logorano il corpo, ma sono i bagni, il vino e Venere le cose nelle quali sta la vita.

G. Fumagalli.

lunedì 14 febbraio 2011

Ha inventato l'ombrello.

Luigi Arnaldo Vassallo (1852-1906) genovese, noto sotto lo pseudonimo
Gandolin, racconta di un tale che, recatosi all'ufficio dei brevetti, espose una sua invenzione: aveva capito che un bastone non serviva a ripararsi dalla pioggia; perciò al bastone aveva aggiunto un pezzo di stoffa e ad esso alcune stecche. " Ma allora che cosa ha inventato?" gli rispose l'impiegato dei brevetti: " l'ombrello? ". Seguono molte argute osservazioni. Quel bel tipo ignorava che l'ombrello esistesse già: lui l'aveva combinato da sè. " Anche l'America" egli ragiona così "non è stata inventata da Cristoforo Colombo; c'era già; eppure tutti danno gloria al Colombo. A Genova hanno innalzato una statua al Colombo perchè fu il primo genovese che abbia messo piede in America; allora perchè non fare una statua al primo americano che andò a Genova?"
Quando uno fa una proposta che gli sembra originale, quando espone un'idea tutt'altro che nuova, si dice scherzosamente che ha inventato l'ombrello.

domenica 13 febbraio 2011

Parva, sed apta mihi, sed...

nulli obnoxia, sed non Sordida: parta meo sed tamen aere domus.

Piccola è questa casa, ma sufficiente per me, nessun vi ha ragioni sopra, è pulita, infine è stata fatta con i miei denari.

Iscrizione fatta porre da Lod. Ariosto nella sua casa in Ferrara.

Leggi draconiane.

Dracone fu un arconte ( comandante, governatore ) ateniese del secolo VI avanti Cristo. Uomo severissimo fece leggi addirittura crudeli: per il minimo reato, pena di morte. Tante persone fece uccidere, che poi dovette fuggire da Atene per non incorrere nell'ira del popolo.
Anche oggi, per indicar leggi di un'assurda severità si dice che sono draconiane.

venerdì 11 febbraio 2011

OBBEDISCO.

Tante volte si sente dire ( e il più spesso scherzosamente ): " Obbedisco, lo disse anche Garibaldi".
Ecco l'origine della frase. Il 9 agosto 1866 Garibaldi aveva invaso gran parte del Trentino, quando un telegramma del generale Medici gli ordinava di sgombrare le terre già occupate, perchè ragioni politiche volevano così.
E' facile immaginare quanto soffrì Garibaldi ricevendo tale ordine, ma non esitò e rispose con un telegramma di una sola parola:
- Obbedisco.-


D.Provenzal .Perchè si di dice così?

mercoledì 9 febbraio 2011

Prosopopea.

Si chiama così quella figura retorica per cui le cose inanimate oppure persone morte o lontane parlano come cose vive; infatti, la parola prosopopea significa " personificazione ". E allora, com'è che di uno sciocco si dice che ha tanta prosopopea?
E' una di quelle mutazioni di senso che il popolo dà alle parole. Quel parolone grosso, che sembra empire la bocca, ha assunto, per gli ignoranti, un significato del tutto diverso da quello originario. E dal popolo il nuovo significato è entrato nel linguaggio di tutti: dire prosopopea nel senso di sciocca albagìa ormai non è più uno spoposito.
Dal libro di D. Provenzal "Perchè si dice così?

giovedì 3 febbraio 2011

Unica nux...prodest...

Unica nux prodest, nocet altera, tertia mors est.
Una sola noce giova, la seconda nuoce, la terza è la morte.
Qui il senso pare chiaramente voler indicare che l'abuso delle noci è dannoso, tanto più che il verso seguente dice: Judico de nucibus plus valet una tribus.
( Giudico che delle noci sia meglio una sola di tre). Ma Arnaldo da Villanova, seguendo Avicenna, dice trattarsi invece di tre noci diverse, cioè la noce moscata, la noce comune e la noce vomica.
G. Fumagalli: ( manuali hoepli).