sabato 30 maggio 2009

La ricetta del dottor Menanni

E' umano, è gentile dire a un vecchio che sta bene, che non dimostra la sua grave età, che i pochi malanni li guarirà con un certo riguardo; ma può darsi che il vecchio, il quale sa che i suoi acciacchi sono incurabili, risponda:
- Eh, no, mio caro; ci vorrebbe la medicina del dottor Menanni: ossia... meno anni!
Dal libro di D. Provenzal: Perchè si dice così? Ed. Hoepli

lunedì 11 maggio 2009

Assai sa chi sa che non sa.

Il proverbio ha avuto fortuna, non soltanto per il giuoco di parole (tali giuochi piacciono al popolo), ma perchè davvero l'uomo, quanto più sa, tanto più riconosce la propria ingnoranza. Socrate diceva: " Una cosa sola io so: so di non sapere". La leggenda racconta che alcuni pastori di Mileto trovarono nella rete un tripode d'oro e se ne disputavano il possesso. Poi decisero di interrogare l'oracolo e questi rispose: " Datelo al più sapiente".
Essi lo portarono a Talete, il quale lo mandò a un altro, questi a un terzo, finchè giunse a Solone il quale disse: " Dio solo è sapiente" e volle che il tripode fosse posto nel tempio di Apollo a Delfo.
Così furono disegnati i sette savi della Grecia, ossia Talete di Mileto, Pittaco di Mitilene, Briante di Priene, Cleobulo di Linda, Misone di Cene, Cleobulo di Sparta e Solone ateniese. Ciascuno di essi aveva confessato di non essere sapiente!
Dal libro di D. Provenzal Perchè si dice così? Ed. Hoepli

lunedì 4 maggio 2009

Voce dal sen fuggita.

Dei nostri segreti siamo padroni finchè essi sono dentro di noi, ma quando li confidiamo, anche con mille preghiere di silenzio, a qualcuno, non possiamo essre sicuri che essi non siano rivelati. Così pure, se noi sentiamo il desiderio di rimproverare, di ingiuriare, di sfogare un rancore e siamo incerti se non sia meglio frenarci, pensiamoci bene prima, per non pentirci dopo; dopo sarebbe troppo tardi.
La natura, mettendo davanti alla lingua il molle riparo delle labbra e la dura chiostra dei denti, sembra averci ammoniti di essere prudenti prima di parlare.
Spesso, per ricordare tale prudenza si dice: " Voce dal sen fuggita", e non si finisce la strofetta, perchè essa è conosciuta da tutti. La strofetta è di Pietro Metastasio e si legge nel suo melodramma Ipermestra (atto II, scena I):

Voce dal sen fuggita
più richiamar non vale;
non si trattien lo strale
quando uscì dall'arco

Dal libro di D. Provenzal " Perchè si dice così? Ed. Hoepli

domenica 3 maggio 2009

Venafro di qualche anno fa!


Il lavatoio anteriormente all'anno 1928.
Si ringrazia il Sig. Antonio Fusco