martedì 2 settembre 2008

ARGUZIE E MOTTI CELEBRI.

Mentre in mezzo al foro si portava a seppellire un morto, gli si avvicinò un buffone, e gli sussurrò qualche cosa nell' orecchio. Interrogato da quelli che erano presenti che cosa gli avesse detto: - Gli ho
detto - rispose- che annunzi ad Augusto che nulla di quello che egli morendo ha lasciato in testamento alla plebe è stato pagato dal suo successore Tiberio. - Questi, udita tal cosa, comandò fosse il buffone portato al supplizio, affinchè egli stesso in persona portasse la notizia ad Augusto.

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Filippo, re dei macedoni, essendo stato scelto come giudice tra due birbaccioni, udita la causa, pronunziò che l'uno fuggisse dalla Macedonia, l'altro subito lo seguisse. In tal modo mandò in esilio l'uno e l'altro.

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Cicerone, avendo veduto il suo genero Lentulo di piccola statura al cui fianco era attaccata una spada lunghissima: - Chi - disse - ha legato il mio genero alla spada? Infatti sembrava che l'uomo fosse legato alla spada, non la spada all'uomo.

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Un Pitagoreo aveva comprato da un calzolaio un paio di scarpe a debito. Dopo qualche tempo andò alla bottega per pagare. Avendola trovata chiusa e avendo lungamente picchiato, vi fu chi disse :- Perchè perdi inutilmente la tua opera? Il calzolaio che cerchi è morto e già sepolto. Il filosofo riportò a casa i tre o quattro denari che aveva portato seco. Dipoi quasi rimproverando a sè stesso la tacita compiacenza di non pagare, seco disse: - Quel calzolaio per te non è morto, ma vive. Rendigli dunque quello che gli devi. - Ritornò alla stessa bottega, e, attraverso la serratura, gettò i quattro denari. Ciò fatto, ritornò a casa contento.