venerdì 26 settembre 2008

Un saggio di lirica olandese: "Le nozze d'oro".

Nello stesso villaggio
Eran cresciuti
Fanciulli insieme. Insieme a celebrare
Oggi le nozze d'oro eran seduti.

Veniano i lor parenti
Vestiti a festa;
Della sposa i fratelli, e una sorella
Vecchia di lui, la sola che gli resta.

Poi ch'ebbe i capei bianchi
Accarezzati,
Disse a sua moglie:- Il giorno delle nozze
Li avevamo anche allora incipriati.-

Un sorriso alla vecchia
Il labbro sfiora;
E disse lui: - Passarono tanti anni:
Oh come mai te ne ricordi ancora?-

A mensa il chiacchierio
Si confondea
Misto coi canti; ella cantò la vecchia
Canzone sua, la sola che sapea.

A lui spuntò una lagrima,
Sorrise appena,
E alla bimba pensò, ch'ella solea
Addormentar con quella cantilena!

Era l'unica figlia;
Ella fioriva
Rigogliosa di vita. E' tanto tempo,
Ma pur gli sembra di vederla viva.

Gli sedea sui ginocchi
Il suo tesoro,
E con l'anello suo giocar solea,
Solea giocar con la catena d'oro.

E la madre dicea
Ch'egli aveva torto
A guastarla così con le carezze.
Venne la febbre; e il suo tesoro è morto.

I suoi balocchi allora
E i suoi vestiti,
Le sue scarpette usate e la sua bambola
Furon raccolti insieme e custoditi.

La sua fossa di fiori
Hanno coperta;
Posta han la croce; e son rimasti soli,
E la casa restò muta e deserta.

E tanto e tanto omai
Tempo è passato,
E altre croci di legno il cimitero
Sulle tombe dei bimbi han popolato.

Passaar le nozze d'oro;
Alle lor case
Son gli ospiti tornati; ed ella sola
Col suo vecchio marito ivi rimase.

Trascorsero cinquanta
Anni, ed è sola!
A che pensa il buon vecchio? ella a che pensa?
Nè l'un nè l'altra non dicea parola.


Rosalia Loveling

Trad. di Leopoldo Bizio.

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