martedì 20 maggio 2008

IL MENDICANTE.

Passeggiavo per la strada; un vecchio infermo mi fermò.
Occhi infiammati; labbra livide; cenci luridi; piaghe ributtanti. Oh, come la povertà aveva mostruosamente deformato quell'essere infelice! Egli stendeva la mano rossa, gonfia, sudicia; singhiozzando implorava aiuto.
Mi frugai in tasca. Non avevo la borsa; cercavo l'orologio, il fazzoletto; avevo dimenticato tutto a casa. E il poveretto aspettava sempre, e la mano stesa tremava e si contraeva debolmente. Ero confuso, inquieto... Che fare?... strinsi forte quella mano sudicia e tremante.
- Fratello, perdonami; non ho proprio nulla con me.
Il mendìco mi fissò coi suoi occhi infiammati: le sue labbra livide s'atteggiarono a un sorriso, ed egli strinse alla sua volta le mie dita irrigidite e convulse.
- Va bene, fratello - balbettò egli- grazie. Anche questa è un'elemosina, fratello.
Commosso, sentii d'aver ricevuto io l'elemosina da un mio fratello.

Ivano Turghenieff.
Insigne romanziere russo del secolo XIX. Visse dal 1818 al 1883.

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