sabato 6 dicembre 2008

LE GRANDI VIE DI COMUNICAZIONE.

I Romani, appena conducevano a termine la conquista di una grande regione, cercavano di congiungerla a Roma con grandi e comode vie militari e commerciali (fornite di viadotti, gallerie, ponti arditissimi su grandi fiumi) larghe da due a quattro metri, lastricate con grosse pietre, interrotte da pietre miliari.
Le principali di queste vie erano:
1° L'Appia, costruita dal censore Appio Claudio nel 362 a. C.; conduceva dalla porta Capena, sino a Capua; più tardi fu prolungata sino a Brindisi e a Reggio di Calabria, più tardi ancora a Messina e a Palermo.
La Flaminia, che conduceva da Roma a Rimini.
3° La Emilia, che ne era una prosecuzione, e passando per Bologna e l'Emilia, conduceva a Piacenza e a Milano, e con un ramo a Verona, poi ad Aquileia.Costruita dal console M. E. Lepido nel 180 a. C., si estese più tardi fico a Vienna.
4° La Valeria, che conduceva per la valle dell'Aterno al paese dei Peligni, sino a Corfinio.
5° La Aurelia, costeggiante il Tirreno, fino alla Liguria, più tardi fino a Marsiglia, a Tolosa, a Cadice.
6° L'Ostiense, che giungeva ad Ostia, lungo il Tevere.
Le pietre miliari indicavano la distanza da Roma.
Dopo la conquista della Gallia, si costruì anche in quei territori una fitta rete di strade.
Dal manuale " La vita pubblica e privata dei Romani" del Prof. Nerino Bianchi

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