domenica 10 febbraio 2008

Come santo Francesco...

dimesticò le tortore selvatiche.
Un giovane aveva preso un dì molte tortole, e portavale a vendere. E scontrasi in lui santo Francesco, il quale sempre aveva singulare pietà agli animali mansueti, riguardando quelle tortole con l'occhio piatoso, disse al giovane : " O buon giovane, io ti prego che tu me le dia, e che uccelli così innocenti, a' quali nella santa scrittura sono assimigliate le anime caste e umili e fedeli, non vengano alle mani dei crudeli che gli uccidano". Di subito, colui, ispirato da Dio, tutte le diede a santo Francesco; ed egli, ricevendole in grembo, cominciò a parlare loro dolcemente ; " O sirocchie (sorelle) mie, tortole semplici ed innocenti e caste, perchè vi lasciate voi pigliare? Ora ecco io vi voglio scampare da morte e farvi nidi, acciocchè voi facciate frutto e moltiplichiate, secondo il comandamento del vostro Creatore". E va santo Francesco e a tutte fece nido. Ed elle, usandogli cominciarono a fare uova e figliare dianzi alli frati, come se fussono state galline sempre nutricate ( nutrite) da loro. E mai non si partirono, insino a tanto che santo Francesco colla sua benedizione diede loro licenza di partirsi. E al giovane che gliele aveva date, disse santo Francesco : " Figliuolo, tu sarai ancora frate in questo Ordine, e servirai graziosamente a Gesù Cristo ".
E così fu; imperocchè il detto giovane si fece frate, e vivette nell'Ordine con grande santità! A laude di Cristo. Amen.
Fioretti di S. Francesco. Dalla Antologia Italiana di Corrado Zacchetti Ed. Sandron.

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