lunedì 12 maggio 2008

GRADINO E SCALINO.

L'uso, perpetuo dominatore delle lingue vive, ha nobilitato il gradino, assegnandolo alle grandi opere di architettura, cui si ascende per maestose scalinate, e lasciando scalino ad ogni scala fatta per mero bisogno, e senza nessun ornamento... Quindi diciamo i gradini di S. Pietro, i gradini delle scale del duomo, i gradini dello scalone; ma farebbe ridere le brigate chi dicesse i gradini della scala di casa, i gradini pei quali si scende alla cantina e simili.
In quel fortunato paese ove monna Sandra e messer Pippo ( in Toscana, dove i popolani stessi parlano con mirabile proprietà, e, per la natural conoscenza della lingua, distinguono prontamente le voci proprie dalle improprie ) sono i migliori maestri di questa proprietà della lingua, camminando io tutto assorto nelle fiere memorie ( memorie della storia di Firenze ) che risvegliavano in me quelle piazze, quei palazzi e que' monumenti della toscana grandezza, urtai col piede in uno scaglione che dalla porta di una bottega sporgeva sulla via e risentitomi pel dolore gridai : Oh maledetto gradino! Il linguacciuto padrone che stava allo sportello, ghignando mi ripigliò: Lo dica pure scalino, perchè qui non siamo in chiesa.

GIUSEPPE GRASSI.

G. GRASSI, torinese, scrisse il Dizionario militare e quello dei Sinonimi. Visse dal 1779 al 1831

Nessun commento: