Da più parti
mi sono pervenute richieste verbali acciocchè pubblicassi la musica, il testo e foto della piu nota mascherata data in Venafro al martedi 21 febbraio del 1928 dal titolo "La Follia" scritta dal Dr. Francesco Reglieri e musicata dal m.to Rocco Falciglia. Incominciamo col dire che per quanto concerne la musica ( si intenda la sola linea melodica da me vergata) si può leggere in Testa, Venafro I pp. 549 e ss. mentre, per ciò che attiene al testo, ho preferito scriverlo ex novo al solo scopo di fornire indicazioni di " routine" per coloro i quali, un domani, volessero riproporla. Faccio notare che nei testi originali, rispettivamente quello del '28 e del '46, la ripetizione delle vocali nelle parole, non figura ma si rende necessaria per una corretta vocalizzazione. A riguardo invece delle foto inerenti detta mascherata, informo i visitatori che la ricerca non ha prodotto risultati positivi. Non tutti sanno che la mascherata del 1928 fu riproposta nel 1946 ben diciotto anni dopo la prima rappresentazione. Fu data infatti al 3 di marzo di domenica ( ma non sappiamo se fu ripetuta al martedì successivo ultimo giorno di Carnevale) riscuotendo uno strepitoso successo tanto da assurgere alla fama di aver posto una pietra miliare nella "storia" del Carnevale venafrano. Due i protagonisti di questo revival : Antonio Di Paola nella veste de "il burlone" e l'allora giovanissima quanto bellissima Sig.na Anna Martino nelle vesti de " La Follia " che un plebiscitario consenso le tributò l'epiteto de "La Pupa".
E' lei "La Follia, la "Pupa" che ancora oggi, dopo sessanta anni, rivive nel ricordo e nel cuore di quanti la conobbero e che certamente contribuì a rischiarare lo scenario della vita oscurato dagli eventi bellici dell'ultimo conflitto mondiale.
Qui, di seguito, si fornisce il testo della mascherata e una fotografia che ritrae la "Pupa" Sig.ra Anna Martino, insieme al consorte e alle sue due graziose figlie sperando di aver fatto cosa gradita ai parenti e a quanti vorranno leggermi.
La foto mi è stata gentilmente fornita dai nipoti della "Pupa" rispettivamente dalla Sig. Rita e il Sig. Eduardo Barile che ringrazio di cuore e a nome dei venafrani tutti per il benevolo consenso alla pubblicazione.
Tempora labuntur,tacitisque senescimus annis; Et fugiunt,freno non remorante,dies. Il tempo passa, invecchiamo senza accorgerci, e i giorni fuggono senza che nulla li arresti. (Ov.)
1 commento:
Caro Benigno,
grazie al tuo blog ho rivissuto momenti di gioia, malinconia, nostalgia......... Sono emozionatissimo. Grazie Benigno.
Continua questa tua opera meritoria anche per noi esuli.
Tranite te saluto e auguro un buon
2012 a tutti i venafrani.
Antonio Masi
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